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Lattoferrina? Davvero una semplice proteina come questa potrebbe metterci al sicuro dal Covid-19?

  • Immagine del redattore: Dario S.
    Dario S.
  • 30 lug 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 3 ago 2020

Ogni tanto escono fuori nuovi studi e prove su altri prodotti e proteine che forse potrebbero metterci al sicuro da questo maledetto irriducibile virus. In questo caso da intuizioni e studi condotti dal Policlinicoo di Roma "Tor Vergata" esce questa ricerca sulla proteina "Lactoferrina".


Proviamo ad approfondire che cos'è questa proteina:

"E' un antiossidante potente che ha anche delle proprietà immunostimolanti, antivirali e antimicrobiche rimarchevoli e incomparabili. Nelle persone sane, la lactoferrina è concentrata a livello degli orifici corporei (bocca, naso, occhi) che protegge dalle infezioni." VEDI:


Da ARTOI:


Da WIKIPEDIA:

"La lattoferrina, conosciuta anche come lattotransferrina è una proteina globulare multifunzionale con attività antimicrobica, sia battericida che fungicida.

La lattoferrina appartiene alla famiglia delle transferrine e possiede una massa molecolare di 80 KDa, con due siti di legame per lo ione ferrico (Fe3+), similmente alla stessa transferrina. La lattoferrina non è mai satura di ferro e il suo contenuto ferrico varia.

Si trova soprattutto nel latte, ma è presente in molte secrezioni mucose come le lacrime e la saliva, protegge inoltre i neonati da infezioni all'apparato gastrointestinale. L'attività antimicrobica della lattoferrina è correlata alla sua affinità per il Fe3+ (quindi la sua elevata capacità di competere allo stato libero con i microrganismi ferro-dipendenti), e a un'azione diretta sulla membrana esterna dei batteri Gram negativi. La combinazione della lattoferrina con lo ione ferrico nelle secrezioni mucose modula l'attività e le capacità aggregative dei batteri e dei virus verso le membrane cellulari. Questo perché alcuni batteri richiedono ferro per poter effettuare la replicazione cellulare e la lattoferrina, al contrario, lo sottrae dall'ambiente circostante, impedendone la proliferazione. Batteri come Escherichia coli tuttavia possiedono chelanti del ferro che permettono al microrganismo di procurarselo anche in presenza di lattoferrina.

Il potere fungicida e battericida della lattoferrina (e della transferrina e ovotransferrina) in vitro dipende dalla concentrazione di sale[1]. Nel normale latte fresco è inattiva. È stato brevettato un procedimento di deionizzazione industriale del latte non termico (calcio, sodio, potassio) che attiva la lattoferrina, e permette di evitare la pasteurizzazione con relativa perdita di valori nutrizionali[senza fonte].

Nell'organismo la lattoferrina è contenuta nei granulociti neutrofili. Nell'uomo, il gene che codifica per la lattoferrina è situato sul cromosoma 3 con localizzazione 3q21-q23.

La lattoferrina possiede inoltre un'attività battericida ferro-indipendente, essendo in grado di attaccare e lisare la membrana batterica, sfruttando l'affinità dei propri domini cationici nei confronti della membrana batterica (carica negativamente), che, in combinazione con il lisozima, un enzima in grado di scindere i legami β1-4 glicosidici del peptidoglicano, comporta la morte del batterio per citolisi."




ESEMPI DI PRODOTTI INTERESSANTI A BASE DI LATTOFERRINA:




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